Cardiologo Roma Centro
Questa scheda è stata visualizzata 394 volteLe patologie cardiache rappresentano la principale causa di morte nel mondo. I ritmi frenetici a cui il Cardiologo Roma Centro viene sottoposto sono elevatissimi che spesso purtroppo può ripercuotersi sulla funzionalità di uno degli organi indispensabili per la vita dell’uomo: il cuore. campanelli di allarme di una funzionalità cardiaca non perfetta possono essere rappresentati da una facile affaticabilità e dalla comparsa di palpitazioni. anche il semplice riscontro di un affanno eccessivo nel salire le scale o nel camminare suggeriscono la necessità di un accertamento cardiologico. mediante esami non invasivi e perdendo non più di mezz’ora del proprio tempo, è possibile verificare che non siano presenti patologie in grado di farci perdere il nostro bene più prezioso: la salute.
perchè sottoporsi ad una visita cardiologica la visita cardiologica (nel nostro istituto sempre associata all’esecuzione di un elettrocardiogramma) è la base necessaria ed imprescindibile di qualsiasi accertamento diagnostico–terapeutico cardiologico a cui il paziente debba sottoporsi. in una corretta prassi medica, quando il paziente ha o pensa di avere un problema di interesse cardiologico, la prima cosa che dovrebbe fare sarebbe quella di sottoporsi a una visita cardiologica e ad un elettrocardiogramma.
sarà poi il cardiologo, in base ai riscontri effettuati nella visita stessa, a richiedere o eseguire nella stessa seduta gli esami strumentali che ritiene più adeguati alle condizioni del paziente (es. ecocolordoppler cardiaco, ecodoppler carotideo, test da sforzo, ecg dinamico sec. holter, holter pressorio nelle 24 h. e così via). modalità di esecuzione di una visita cardiologica una visita cardiologica standard può essere suddivisa in 6 parti, anche se la metodica deve essere adattata al paziente che il cardiologo si trova a visitare. e’ difficile dire quanto possa durare la visita perchè dipende molto da i reperti che si trovano. in generale possiamo dire che possono essere necessari 20-30 minuti.
con l’anamnesi il medico esegue una vera e propria intervista al fine di raccogliere tutte le informazioni riguardanti il paziente e la sua famiglia che possono essere utili dal punto di vista cardiologico-cardiovascolare. l’anamnesi deve essere il più approfondita possibile, in quanto, se ben condotta, permette spesso, già di per se stessa, di farsi un’idea abbastanza precisa del tipo di patologia (o non patologia) con cui ha a che fare. ad esempio, nella diagnosi differenziale del dolore toracico, in cui entrano in gioco molte possibili alternative al dolore di origine cardiaca, è molto importante eseguire un’accurata ricostruzione delle caratteristiche qualitative e quantitative del dolore, oltre che dei fattori di rischio cardiovascolare eventualmente presenti. un conto, per esempio, è un dolore toracico con caratteristiche atipiche (= non orientative per origine cardiaca) in una persona di 25 anni senza fattori di rischio cardiovascolare, un conto è invece un dolore tipico per origine cardiaca in una persona di età matura od anziana con fattori di rischio cardiovascolare.
un’anamnesi ben condotta è, nell’ambito della visita cardiologica, un primo passo importante e spesso risolutivo per arrivare ad una diagnosi corretta. l’esame obiettivo è l’analisi di tutte le caratteristiche fisiche e semeiotiche (semeiotica= scienza dei segni, cioè di quegli indizi fisici o fisiopatologici del pazienti che possono indirizzare verso un sospetto diagnostico) del paziente, utili dal punto di vista cardiovascolare. attraverso l’ispezione (=osservazione), la percussione, la palpazione e l’ascoltazione, eventualmente combinate, a seconda dei casi, con manovre particolari che il cardiologo ritiene utili per la diagnosi, si ricostruisce un quadro fisico-obiettivo cardiovascolare del paziente che aggiunge un importante tassello all’anamnesi per proseguire nella strada del completamento della visita cardiologica.
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